Venerdi, 26 aprile 2024 - ORE:14:27

BMW serie M: la lettera più potente del Mondo

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BMW serie M: M di Motorsport, M di Mondo

M non è una semplice lettera, dal 1972 grazie a BMW ha significato Motorsport, la vera personificazione della potenza a quattroruote, la divisione sportiva della casa bavarese che da allora ha sfornato una sfilza di modelli, l’uno più aggressivo dell’altro e oggi tutti oggetti del desiderio di appassionati e non. Ma agli albori la divisione Motorsport Gmbh non era altro che un’officina composta da non più di otto membri fra cui il responsabile Jochen Neerpasch, un ex-pilota BMW. Il loro scopo principale era quello di fornire delle vetture da strada simili a quelle da corsa, ma soprattutto allestire vetture da far gareggiare sulle piste di tutto il Mondo.

Bmw 3.0 CSL (6)Le M delle Origini – Bmw CSL 3.0: per tutti la Batmobile per via delle linee, si trattava della versione da competizione della BMW E9 nata per contrastare lo strapotere delle Porsche nelle gare di granturismo. Ottene grandissimi trionfi e ne fu fatta anche una variante stradale, che montava paraurti cromati, strisce sulle fiancate con i colori della casa (viola, rosso e azzurro), ma non prevedeva ancora il simbolo M sul portellone. La 3.0 CSL era stata alleggerita di circa 130 kg rispetto alla E9, mediante l’utilizzo dell’alluminio per il cofano e le portiere, e del plexiglas per i finestrini e per il lunotto. Il motore della prima versione (1972-73) era a carburatori da 180 cv, poi nel 1972-3 venne proposta anche la CSLi che a differenza dell’altra aveva l’iniezione elettronica e sprigionava una potenza di 200 cv e una velocità massima di quasi 230 km/h. Il risultato commerciale per questa vettura fu basso, un po’ perché nacque durante gli anni della crisi petrolifera, un po’ perché il prezzo di vendita era assai sopra gli standard (19.000.000 di lire), infatti di listino era più cara della più costosa delle Aston Martin.

Bmw M1M1 – La comparsa del logo: a Monaco di Baviera erano stufi di veder vincere i rivali di Stoccarda (Porsche) nelle gare di Granturismo, quindi come era accaduto prima con la CSL, affidarono il progetto E26 alla Motorsport per la realizzazione di un motore 3.5 litri a 6 cilindri in linea, mentre per la meccanica e la produzione si affidarono alla Lamborghini, che però versava in situazioni vicine al fallimento. Naufragata la collaborazione con “Lambo”, quelli della BMW chiesero ausilio a Giorgetto Giugiaro (di cui parliamo approfonditamente qui) della Italdesign, che nel 1978 realizzò la prima ed unica sportiva a motore centrale della casa tedesca. Il corpo della vettura era molto leggero, costituito da fibra di vetro, infatti pesava solamente 1400 chilogrammi, e aveva delle caratteristiche da sportiva da corsa di razza (sospensioni a 4 ruote indipendenti, freni a disco davanti e dietro).

Il motore erogava una potenza di 277 cv, che sembrano pochi per un 3.5 litri, ma grazie alla leggerezza delle vettura la M1 raggiungeva i 265 km/h e da 0-100 km/h si attestava su 5,6 secondi, un risultato ottimo anche per gli standard attuali. Questo modello va ricordato in primis perché può essere considerata come la prima supercar a motore centrale facile da guidare, una vera auto educata, e in secondo luogo perché con lei vediamo per la prima volta il logo M applicato sul corpo della vettura.

Bmw M5 e28BMW M5  E28 – Comincia l’esperienza con le berline: è la capostipite delle berline in cui si è posata la mano della divisione sportiva di BMW. Sul finire degli anni ’70 si cominciavano ad intravedere sempre più delle varianti pepate delle tranquille berline di serie, quindi dopo che la Mercedes incominciò il suo sodalizio con AMG, anche BMW lanciò sul mercato la sua M5 E28. Questa vettura si basava sulla serie 5 E28 e rispetto all’originale aveva una spiccata propensione estetica alla sportività come dimostrato dal piccolo spoiler posizionato sul portellone posteriore, minigonne in tinta e nuovi cerchi in lega. Il motore era un 3.5 litri 6 cilindri 24 valvole da 286 cv, dalle prestazioni a dir poco eccezionali: 245 km/h di massima e un’accelerazione da 0-100 km/h in soli 6,5 secondi.

Bmw M5 1988M5  E34: nel 1988 esce la seconda versione di questa fortunata serie, la M5 basata sulla 535i E34. La formula utilizzata è ancora una volta la stessa, l’utilizzo di un motore 3.5 6 cilindri ma stavolta in grado di sprigionare un discreto numero di cavalli in più, infatti si arriva a 315 cv. L’aspetto era in tutto e per tutto sobrio, molto simile a quello della versione tradizionale, e si distingueva da essa per i cerchioni da 17”, e per il paraurti con spoiler e prese d’aria. La rivoluzione in questa vettura sta nelle prestazioni, la M5 E34 è la prima supercar berlina a tutti gli effetti, la prima che poteva fronteggiarsi con Porsche e simili, infatti la velocità massima era autolimitata a 250 km/h mentre l’accelerazione si misurava sui 5,9 secondi. Con questa compare anche la versione Touring di M5, la variante station wagon della pompata tedesca.

BMW M5 Sedan E39 (2)M5  E39: entra in produzione nel 1998, ed è quella che garantisce il connubio più riuscito tra eleganza e assoluta sportività, un’auto con due anime, anche nell’aspetto perché rispetto alle due precedenti versioni questa rinuncia ad un tocco di sobrietà per aggiungere aggressività in abbondanza. Si rinuncia al motore 6 cilindri lasciando spazio ad un V8 molto carismatico, 5.0 litri da 400 cv. La sportività la si poteva ammirare nei paraurti con spoiler e prese d’aria, nei cerchi in lega da 18″ a canale rovesciato e assetto ribassato, e nella coda in cui vengono posati quattro scarichi pronti ad annerire il mal capitato che si trova alle sue spalle. L’elettronica comincia ad affiorare mano a mano, abbiamo quindi il DSC, sistema di controllo della stabilità e un sistema di regimazione termica. Le prestazioni sono ancora più brutali: mentre la velocità è autolimitata a 250 km/h, l’accelerazione da fermo a 100 km/h adesso è sui 5,3 secondi. La Bmw stavolta ha deciso di non lanciare la versione station wagon per questa M5 prodotta fino al 2004.

BMW M5 F10M5 – E60 e F10: sono le ultime due M5 prodotte la E60 del 2004 e la F10 del 2011. La prima fra queste due vede il passaggio dal V8 ad un V10 5.0 litri da 507 cv derivante dalla formula uno e costituito tutto in alluminio, ed è stato considerato il miglior motore in circolazione. La BMW trapiantò questo propulsore anche sulla coupé M6. Le prestazione furono aumentate ancora, l’accelerazione è intorno ai 4,5 secondi. La M5 F10 è l’ultima serie 5 manipolata dalla Motorsport ancora in produzione, e vede il ritorno ad un più piccolo V8 da 4.4 litri biturbo, in grado di sprigionare 560 cv, con un’accelerazione da fermo a 100 km/h vicina ai 4,4 secondi come una vera macchina da pista. La F10 è provvista anche di sofisticati sistemi elettronici per il controllo della vettura, mentre il cambio è a doppia frizione con 7 rapporti, modernissimo. Per abbassare i regimi di inquinamento la vettura è adibita anche di un sistema start & stop, come richiesto dagli standard attuali.

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Bmw M3BMW M3 E30: gran parte del successo mediatico del marchio M è dovuto a questa fortunata serie, alla M3 che più della sorella maggiore ha ottenuto i consensi degli amanti della strada, è questa media bavarese che ha fatto sognare e che ha arricchito il prestigio della Motorsport e ovviamente della casa madre BMW. La versione originale della M3 è la E30 del 1986, quando i tecnici della M modificarono la testata e la distribuzione dell’ordinaria serie 3 e collocarono 4 valvole per cilindro: il risultato fu un 2.3 litri da 195 cv. Le modifiche alla carrozzeria erano visibili, infatti compariva un grande alettone posteriore, le minigonne e inoltre il cofano era modificato, in definitiva aveva le geometrie di un auto da corsa. Le migliorie del 1988 videro il motore gonfiarsi con qualche cavallo in più, si passa infatti a 215 cv per una velocità massima di 240 km/h. Intorno a questi anni ci fu un vero boom di vendite nonostante l’elevato costo del mezzo e i lunghi tempi di attesa per la consegna, ma la bontà della macchina valse l’attesa per i fortunati possessori. Nel 1989 esce anche la prima M scoperchiata, infatti la M3 si fa cabrio per rispondere alle richieste del mercato (anche se gli esemplari non furono più di 790), e sotto il cofano montava la prima versione del propulsore M quello da 200 cv e una velocità massima di 228 km/h.

Bmw M3 E36M3  E36: la seconda serie di M3 del 1993 fu ricca di nuove soluzioni: per quanto riguarda lo stile si ricercò di riprenderne la sobrietà della E36 standard senza l’applicazione di vistose minigonne e alettoni, infatti la si poteva distinguere per i cerchi in lega sportivi da 17 pollici, per le minigonne in tinta unita e per il paraurti anteriore provvisto di prese d’aria; ma le novità stavano specialmente nel nuovo motore, infatti esordisce per questa serie il 6 cilindri in linea 3.0 litri da 286 cv da 257 km/h e con un’accelerazione da 5,7 secondi da 0-100 km/h. L’assetto viene ribassato e le sospensioni irrigidite che sprigionano ancora di più l’anima sportiva di questa tedesca. La concorrenza specifica era poca e la M3 ottenne successi a mani basse, considerando che l’unica che poteva tenere quanto meno il passo era la Mercedes Benz C36 AMG. Nel 1994 esce la versione cabriolet, mentre nel ’95 la coupé ottiene un incremento di potenza e di cilindrata si passa infatti ad un 3.2 litri da 321 cv, un vero gioiello per l’epoca, più di 100 cv per litro.

2003 BMW M3 CSL CoupeM3 E46 – rinasce la CSL: dopo il lancio nel 2000 della nuova M3 3.2 litri 6 cilindri in linea da 343 cv che non ottenne il successo sperato, da Monaco di Baviera si cercò di rivitalizzare una sigla che tanta fortuna e successo aveva raggiunto negli anni ’70, prende vita quindi nel 2003 la M3 CSL (Coupé Sport Lightweight). Questa volta la CSL era stata alleggerita di alcune centinaia di chili, non era presente aria condizionata, né sedili a regolazione elettronica, né tanto meno era provvista di autoradio. Il tetto era in fibra di carbonio e il lunotto posteriore di un vetro speciale, addirittura l’interno del bagagliaio era ricoperto di cartone per ottenere meno peso possibile. Il motore invece era un vero gioiello un 3.2 litri da 360 cv, assolutamente brutale, che la BMW accompagnava ad un treno di gomme slick che donavano una personalità da pista a questa berlina.

bmw m3 e92 (2)M3  E90-92-93: nel 2007 esce questa nuova M3 la E92, che abbandona il 6 cilindri in linea per un più robusto V8, un po’ come era stata fatto in passato con la M5. Stavolta la cilindrata lievita a 4.0 litri e i cavalli impennano fino a 420 cv. Le soluzioni tecniche sono di altissimo livello, da vera auto da corsa, come per esempio l’impianto di gestione elettrico delle valvole a farfalla per cilindro. Da 0-100 km/h i dati ufficiali segnalano il risultato di 4.6 secondi mentre la velocità è autolimitata a 250 km/h anche se in alcuni test, eliminata la limitazione, la E92 tocca i 280 km/h come punta massima. Stavolta la vettura risulta leggera fin dal principio, infatti il tetto è costituito da un materiale composito (plastica e fibra di carbonio) e così anche il cofano. Oltre alla coupé è stata realizzata anche la versione berlina (E90) ed anche la versione cabriolet (E93) per soddisfare ogni esigenza e gusto.

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bmw m4Le Ultime Creazioni – M4 e Nuova M3: una delle ultime creazioni della Motorsport è la M4 basata sul nuovo coupé del marchio bavarese. Sul corpo di questa vettura è stato fatto un certo lavoro di abbassamento del peso (infatti pesa meno di 1.500 chili) che la rendono leggerissima. Il motore è il nuovissimo propulsore 6 cilindri in linea Twin Power turbo da 431 cv, con cambio a doppia frizione a 7 rapporti. Per migliorare le emozioni e la sensibilità di guida è provvista di dispositivi di precisione come il Servotronic M, il differenziale attivo M e l’assetto adattivo M. Con questa vettura il marchio M allunga la sua lista di creature “selavagge”. La nuova M3 è prevista solo in versione berlina, per lasciare spazio alla serie 4 per la sfida nel mondo delle coupé. Stavolta viene adottato un 6 cilindri in linea Twin Power Turbo da 431 cv proprio come la sorella M4, con la quale condivide anche tanti aspetti tecnici come i già citati dispositivi di precisione.

Nel corso degli anni il marchio M è stato montato sui più svariati modelli, come la serie 6 o la sfortunata ma affascinante serie 8, o su coupè derivanti dalle spider Z3 e Z4, ha prodotto motori per hypercar esclusive come la Mclaren F1, oppure si è cimentata nella preparazione dei Suv sportivi del gruppo baverese come l’X5 e l’X6.

Oggi dopo le nuove serie 4 e serie 3, aspettiamo tutti con trepidazione la nuova serie 2, una sportiva di razza made in Baviera. Nel frattempo possiamo constatare come questa lettera si sia affermata nel tempo, come sia diventata un vero faro nel mondo dell’automobilismo e una guida da seguire ed imitare, pronta a regalarci dei motori e delle macchine dalle prestazioni sempre più esagerate senza limitare il comfort, e possiamo dire senza remore che tutto questo è stato possibile grazie soprattutto alle due berline M3 ed M5 auto che si possono utilizzare ogni giorno, ma soprattutto che M sia la lettera più potente al Mondo.



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