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Volkswagen Maggiolino: un secolo in movimento

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Volkswagen Maggiolino che segna la storia

C’è una macchina che più di qualunque altra è entrata a far parte dell’immaginario collettivo come auto simpatica per eccellenza, forse sarà per quel frontale che ricorda il viso sorridente di una persona, forse per le apparizioni da mezzo antropomorfo sul grande schermo, ma quello che è certo è che tutti conoscono il Maggiolino.

VWPorsche2Origini: Il progetto Maggiolino (Käfer, per i tedeschi) nasce nel 1934 grazie a Ferdinand Porsche e in pieno regime nazista, in quanto il dittatore della Germania, Adolf Hitler, voleva un mezzo di locomozione che fosse alla portata di tutti quanti (dal costo di 1000 marchi), capace di trasportare 5 persone o 3 soldati e una mitragliatrice, e che fosse in grado di superare i 100 km/h. Quindi prese vita un processo di motorizzazione di massa in Germania proprio con il Maggiolino, avendo ricevuto comunque ispirazione dal regime fascista d’Italia che aveva perseguito lo stesso obiettivo commercializzando la Fiat 500 detta anche “topolino”. Nel 1938 uscirono dalle catene di montaggio di Wolfsburg i primi esemplari di quelle che dovevano essere le nuove auto di famiglia del popolo tedesco, che però a differenza di adesso non montavano il marchio Volkswagen ma Kdf-Wagen ( Kraft durch Freude), che significa auto della Forza attraverso la Gioia dal nome del gruppo di dopo lavoro che si occupava della loro costruzione.

82esidebigII Guerra Mondiale: Durante il secondo conflitto bellico mondiale che ha visto coinvolta in prima persona la Germania (1939-1945), il Maggiolino (allora però denominato Typ 1) è stato utilizzato su tutti i fronti da quello occidentale, sul fronte russo e perfino nel deserto, come mezzo bellico leggero, per rendere più veloci gli spostamenti delle truppe. Inoltre dal motore e dalla meccanica nascono alcuni famosissimi mezzi da guerra tedeschi usati per tutta la durata del conflitto, come per esempio il Typ 82 Kübelwagen e il mezzo anfibio Typ 166 Schwimmwagen.

 

56_vw_oval_beetle_pvgp_04_dv_01Dal secondo dopoguerra: il periodo più difficile fu proprio al termine della guerra, in quanto la maggior parte degli stabilimenti che si occupavano dell’assemblaggio del Maggiolino erano andati distrutti duranti i bombardamenti alleati. Dopo una ricostruzione durata circa 2 anni, le industrie di Wolfsburg, che intanto avevano preso la denominazione di Volkswagen, cominciarono a riprendere i loro ritmi arrivando nel 1949 a produrre la “bellezza” di cinquantamila Maggiolini. Negli anni ’50 si hanno i primi restyling: infatti il lunotto posteriore diviene adesso unito e non più separato (1953), Pininfarina nel 1958 ingrandisce sempre il lunotto posteriore dando vita al modello con lunotto quadrato, ma soprattutto viene raggiunta nel 1955 la quota di un milione di Maggiolini realizzati (l’esemplare numero 1.000.000 oggi viene esposto al museo Volkswagen di Wolfsburg).

maggiolinoAnni ’60 – ’70: questi sono i decenni dei figli dei fiori, delle rivoluzioni intellettuali, delle conquiste spaziali, e in questo scenario il Maggiolino si muove perfettamente, infatti la sua produzione verrà esportata anche al di fuori dei confini tedeschi prima ed europei poi, ottenendo uno strepitoso successo negli Usa e soprattutto nell’America Centrale (Messico) e Meridionale (Brasile). Nel ’67 si hanno delle modifiche alla linea del “vecchio” Käfer, adesso i fanali anteriori sono tondi e quasi verticali, i segnalatori posteriori prendono una forma denominata a “ferro da stiro” e i paraurti sono più ampi e pesanti. Un passo significativo si ha nel 1970, anno nel quale al Maggiolino verrà affiancato il modello 1302, il cosiddetto “Maggiolone”, che si differisce per il cofano assai più bombato che fu perciò chiamato “Maggiolone”, e per alcuni differenze di avantreno e sospensioni per il posteriore. Per il resto, i due modelli erano quasi identici. Il modello 1302 ha sempre il vetro piatto e il cruscotto in lamiera come il Maggiolino. Sempre nel 1970 esce di produzione la versione cabriolet del Maggiolino, che però verrà continuata dal Maggiolone.

24Crisi petrolifera e crisi della VW: la crisi energetica e di conseguenza petrolifera, aveva colpito il mondo Occidentale nel 1973, per la improvvisa e inattesa cessazione dell’esportazione di petrolio da parte dei Paesi Medio-Orientali produttori dell’ oro nero. In questo scenario anche il gruppo Volkswagen che fino a questo momento aveva solo commercializzato il Maggiolino vede una drastica flessione delle vendite, e comincia a sentire una crisi che lo porta quasi al collasso. Ci sono alcuni tentativi di rilancio, quindi nasce dopo l’unione della casa di Wolfsburg con Audi e Nsu, sulla base del Maggiolino una media berlina la K70, che sarà un autentico buco nell’acqua. Con la nascita della Golf nel 1974, il Maggiolino vede sempre più scendere la sua popolarità e le vendite cominciano a scarseggiare, almeno in Europa.

PUBBLICITA 1970 5Una seconda giovinezza: nel 1976, dopo il trasferimento della catena di montaggio ad Emden, il Maggiolino berlina esce di produzione in Europa (la versione cabriolet invece perdurerà fino al 1980). Questo leggendario modello però continua ad avere un certo successo in America Latina e la sua produzione continuerà totalmente in Messico e in Brasile, tanto da diventare uno status simbol, e prese il ruolo di auto per la famiglia come fu in Europa negli anni ’30 e successivi.

1024px-Volkswagen_Bubbla_sista_bilenCala il sipario: Il 30 Luglio 2003 esce dalle catene di montaggio di Guadalajara in Messico, l’ultimo esemplare di Maggiolino. L’ultimo di una serie che ha venduto la bellezza di 21.529.464 esemplari, quarta vettura più venduta di sempre, nell’arco di 65 anni che l’hanno incoronata come l’automobile più longeva nella storia dell’umanità. Può essere ritenuta a tutti gli effetti un simbolo del 1900, infatti durante il XX secolo ha attraversato il regime nazista, è sopravvissuta ad un conflitto mondiale, è stata l’auto delle famiglie del dopoguerra, ha vissuto i colorati anni ’60 da protagonista, così come i grigi anni ’70, riscoprendo la sua principale funzione di auto per le famiglie durante gli ultimi due decenni del ‘900 nel Sud America arrivando infine a vedere anche il nuovo millennio.

Disegni_Tecnici_MaggiolinoAspetto Tecnico: Durante i suoi 65 anni di vita il Maggiolino non ha avuto delle sostanziali modifiche tecniche, le più rilevanti sono state realizzate nel 1970 con l’introduzione delle sospensioni MacPherson per l’anteriore; per il resto lo schema è sempre rimasto lineare con un motore Boxer a quattro cilindri a raffreddamento ad aria, posizionato sul retro, e con la trazione posteriore. Fino agli anni ’60 ha usato i freni a tamburo, poi sostituiti dai freni a disco. E’ sempre stata contraddistinta da una grande affidabilità, come dimostrato dal caso di Albert Klein, che con il suo Maggiolino ha percorso 2.562.885 km (modello oggi visibile al museo Volkswagen di Wolfsburg).

cars01herbies1Maggiolino al Cinema e nella Carta Stampata: la fama del Maggiolino in tutto il mondo è stata certamente incrementata dal successo del film Disney “Un Maggiolino tutto matto”, una commedia che narra la storia di un pilota ormai sul viale del tramonto che grazie all’acquisto di un Maggiolino di seconda mano, ma dotato di un’anima, riesce a tornare alla vittoria. Dopo il film del 1968 ne seguiranno altri 4: Herbie Maggiolino sempre più matto(1974), Herbie il rally di Montecarlo (1977), Herbie sbarca in Messico(1980) ed Herbie il Supermaggiolino (2005). Per quanto riguarda il mondo dei fumetti, un Maggiolino cabriolet bianco è l’auto di Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo, che lo riceve in cambio della risoluzione del suo primo caso invece che la consueta parcella.

volkswagen-maggiolino-cabrio-2013-33Il Maggiolino Oggi: nel 1998 sulla base della Golf IV nasce il New Beetle, auto che sfruttava l’effetto nostalgia prodotto dall’antenata. Grande è stato il successo di questo modello nel continente americano, meno invece in Europa. Nel 2011 il New Beetle viene sostituito dal Maggiolino che riprende molto di più le linee originali del Käfer, ed in chiave più sportiva rispetto alla precedente versione nata nel ’98.



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